Fissi o portatili, mono o dual split, inverter e con collegamento Wifi: gli apparecchi per raffrescare gli ambienti sono in classe energetica A++, sporcano e consumano di meno rispetto al passato e spesso, da soli, gestiscono la climatizzazione della casa per l’intero arco dell’anno.Questa guida cercherà di farvi conoscere tutte le tipologie di condizionatori in commercio.
I vari tipi di condizionatore
Vi sono principalmente due tipi di climatizzatori:
- quelli portatili e
- quelli fissi.
Nei portatili non è prevista l’installazione: sono leggeri e si possono spostare da una stanza all’altra. Sono dotati di un tubo flessibile che deve essere collegato all’esterno perché serve ad espellere aria calda dalla casa e convertire quella esterna in aria fredda, un meccanismo piuttosto rumoroso, con un consumo energetico abbastanza alto.
- Possono essere monoblocco, ovvero un unico elemento che contiene in sé sia l’evaporatore che il condensatore;
- o split, ovvero composti di un elemento interno e di uno esterno.
I sistemi fissi si dividono anch’essi
- in monoblocco, un solo elemento all’interno della residenzae split,
- una o diverse unità interne, collocate a parete soffitto o pavimento e collegate ad uno o più elementi esterni.
Migliori condizionatori monoblocco
Per climatizzare una sola stanza è sufficiente l’unità portatile, al contrario, dovendo intervenire su più spazi quella fissa è più adatta.
Cosa usano?
I climatizzatori possono essere classificati anche attraverso ciò che usano per refrigerare, infatti troviamo quelli
- a gas refrigerante che, se non vi sono perdite nell’impianto non si consuma e non deve essere ricaricato;
- e ad acqua refrigerata.
Quello a gas, è il più indicato al momento è l’R32, un gas di ultima generazione performante ed ecologico. Nel secondo caso, l’acqua entra nell’impianto di ventilazione solo dopo essere stata refrigerata. Questi apparecchi, se collegati a una pompa di calore possono anche essere impiegati per riscaldare gli ambienti in inverno.
Nella progettazione degli apparecchi si guarda anche molto all’estetica, con modelli che riducono al massimo la profondità e climatizzatori a parete, quindi fissi, ma senza unità esterna. I fori di uscita, in questo caso, anch’essi ridotti al minimo, vengono realizzati sul muro perimetrale.
I condizionatori di ultima generazione sono quasi tutti con tecnologia inverter, che permette loro di autoregolarsi e mantenere costante la temperatura dell’ambiente senza ricorre continuamente al tasto On/Off.
Migliori climatizzatori
Quale bisogna scegliere
Il condizionatore adatto alle nostre esigenze, deve rispettare alcuni canoni come
- la metratura dell’ambiente,
- l’esposizione della casa e
- la suddivisione degli spazi.
- Pompa di calore: un sistema di questo genere ci consente l’utilizzo anche durante la mezza stagione e l’inverno, per il riscaldamento.
- Rumosità (indicata in etichetta come le altre caratteristiche): è espressa in Decibell (dB) e tanto per orientarsi possiamo dire che 55 dB è l’intensità di suono delle foglie mosse dal vento.
I regolamenti Europei vigenti stabiliscono alcuni valori massimi, a seconda della tipologia di unità, oltre i quali non è possibile immettere i condizionatori nel nostro mercato. Valori vicini ai limiti di 60-65 dB potrebbero dar fastidio agli occupanti della casa.
- L’Etichetta energetica: come per quasi tutti gli elettrodomestici, anche per i condizionatori è fondamentale controllare l’etichetta energetica che, con un codice colore e una lettera, evidenzia l’efficienza del prodotto. Nell’ottica del risparmio energetico è consigliabile scegliere un prodotto che sia almeno in classe A o A+.
- Il livello tecnologico: ormai i condizionatori migliori che troviamo sul mercato sono dotati di tecnologia IoT (Internet of Things) e si possono gestire da remoto grazie ad una APP per smartphone o tablet. Ciò non incide sulla prestazione energetica, ma permette di sfruttare al meglio le potenzialità del climatizzatore e controllarne i consumi. I modelli più avanzati possono anche essere integrati agli assistenti vocali di domotica.
Le funzioni aggiuntive
Ormai i climatizzatori rientrano nella gamma degli apparecchi intelligenti e molti di essi hanno il WiFi integrato: possono essere collegati alla rete domotica dell’abitazione (se in casa ce n’è una), avere il collegamento a un assistente vocale o semplicemente essere gestiti da remoto, grazie ad applicazioni per smartphone e tablet che consentono di accendere, spegnere e programmare il climatizzatore a distanza, con enormi vantaggi sui consumi.
Alcuni modelli presentano funzioni legate alla pulizia: sistemi in grado di auto-igienizzarsi, è il caso della tecnologia Frost Wash , che prevede il congelamento della batteria e un successivo scongelamento. Da questo processo si generano cristalli di ghiaccio e gocce d’acqua che riescono a pulire le alette dello scambiatore. Anche questa funzione può essere attivata e programmata da remoto.
I costi e i consumi
I climatizzatori fissi oscillano tra 800 e 1.500 euro (ma i multisplit arrivano fino a 2.500 – 3.000 euro); quelli portatili sono più economici e spaziano entro il range di 300 – 1.000 euro. L’installazione dei sistemi fissi avviene in circa 2-3 ore (naturalmente varia da prodotto a prodotto e da marchio a marchio) e costa circa 200 – 300 euro per un’unica unità interna con motore esterno che arrivano fino a 700 euro se si tratta di un sistema multisplit.
- Mentre per quanto riguarda i consumi, con l’avvento delle nuove tecnologie si sono molto ridotti negli ultimi anni,se un condizionatore in classe G (considerato ormai obsoleto) consumava quasi 1.300 kWh (considerando un costo di 0,20 centesimi per kWh, 22 euro al mese circa), un condizionatore in classe A+++ va dai 122 ai 140 kWh.
Come usufruire delle detrazioni fiscali
La legge di stabilità 2019 prevede la proroga delle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica (65%) e per le ristrutturazioni edili (50%). A seconda del contesto in cui l’acquisto dell’apparecchio avviene si stabilisce a quali dei due incentivi si ha diritto.
Per alcuni apparecchi come le pompe di calore si può avere una detrazione del 50% (fino a un massimo di 48 mila euro di spesa) anche se non rientrano in progetti di ristrutturazione. L’acquisto deve essere effettuato entro il 31 dicembre 2019. Per accedere all’Ecobonus 2019, invece, con possibilità di detrarre il 65% della spesa sostenuta, è necessario che l’operazione rientri nell’ambito di un progetto di riqualificazione energetica dell’immobile.
Da evidenziare anche che, le pompe di calore rientrano nel sistema di incentivi previsti dal GSE che incentiva gli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni.