Il caldo, il freddo e l’umidità non rappresentano più un ostacolo per godersi le proprie quattro mura. E chi in casa ha un climatizzatore può ribadirlo a gran voce. Negli ultimi anni, infatti, i condizionatori stanno migliorando il livello di vivibilità di ogni inquilino e di chi lavora in ufficio. In estate questi apparecchi aiutano a far fronte all’afa, mentre in inverno riescono a riscaldare gli ambienti mediante la pompa di calore. Per scegliere il condizionatore giusto per il nostro appartamento, bisogna valutare una serie di importanti fattori. In questa guida proveremo ad illustrarvi le caratteristiche, i consumi, le funzioni di tali prodotti e vi illustreremo pure qualche trucchetto – sul fronte della pulizia e della manutenzione – per assicurare ai vostri acquisti una lunga vita.
I consumi
Uno dei primi aspetti che viene valutato al momento della scelta del climatizzatore da installare in casa è quello dei consumi. Sotto la lente anche la potenza dell’apparecchio che dovrà, infatti, essere capace di raffreddare e riscaldare casa, a seconda delle stagioni. Tale parametro viene indicato in Btu, ossia British thermal unit. La selezione tra gli apparecchi va fatta tenendo anche conto dei metri cubi che il condizionatore dovrà andare a climatizzare. Il discorso cambia quando gli ambienti, infatti, sono molto ampi.
Al valore della potenza è collegato direttamente il consumo di energia. Ecco perché molti più consumatori preferiscono utilizzare condizionatori con tecnologia inverter che regolano al meglio la potenza, evitando che il motore venga acceso e spento di continuo.
Il nostro consiglio è quello di optare sempre per prodotti che appartengono alla classe di efficienza energetica A+++. Il simbolo della classe energetica è presente obbligatoriamente sull’etichetta. Tra i prodotti più gettonati ci sono soprattutto i condizionatori inverter da 9000 Btu: la potenza è adatta per un ambiente standard.
I modelli
La scelta di un condizionatore di qualità va fatta soprattutto tenendo conto delle necessità di chi lo acquista e dell’ambiente in cui tale apparecchio andrà installato. Sia in ambito domestico che lavorativo, ormai, il condizionatore è diventato un valido alleato di cui è difficile riuscirne a fare a meno sia nella stagione invernale che estiva. Di modelli in commercio ve ne sono tanti a seconda delle diverse esigenze e della location che accoglierà il climatizzatore.
Migliori condizionatori fissi
Il modello fisso di condizionatore viene considerato tra i più efficienti; ad esso si possono collegare più split interni. L’apparecchio non emette molto rumore in quanto il motore è posizionato all’esterno.
Tra i prodotti più moderni ed avanzati tecnologicamente ci sono poi anche i condizionatori privi di unità esterna. Altra categoria molto gettonata è quella del condizionatore portatile che, a differenza di quello fisso, non necessita di installazione. Questi articoli costano di meno e risultano più pratici: dotati di rotelle possono, infatti, essere trasportati da un ambiente all’altro.
Esempi di condizionatori portatili
I condizionatori portatili sono molto utilizzati in estate per raffreddare gli ambienti domestici o lavorativi. Non tutti i modelli sono dotati di pompa di calore e dunque la maggior parte di questi prodotti non può essere usata durante la stagione invernale.
Oltre ai condizionatori fissi e portatili c’è anche il modello monoblocco a finestra che può essere adagiato sul davanzale della finestra o può essere fissato alla parete. Si tratta di un prodotto meno usuale rispetto ai modelli fissi e portatili.
Migliori condizionatori monoblocco
La silenziosità
Potenza, consumi e prezzo sono alcuni dei fattori da considerare prima di scegliere il condizionatore da installare in casa o nel nostro ufficio. Altro aspetto molto importante, però, è quello della maggiore o minore rumorosità dell’apparecchio. Un aspetto da non trascurare soprattutto se a casa la sera vi piace guardare la tv e rilassarvi o negli ambienti di lavoro dove il silenzio è necessario per concentrarsi meglio.
Una macchina che abbia un valore di rumorosità superiore ai 65 dB risulta molto fastidiosa. L’ideale sarebbe optare per un apparecchio che funzioni sotto i dB. Ci sono molti modelli moderni che lavorano addirittura intorno ai 20 dB.
La tecnologia on-off e Inverter
I condizionatori presenti sul mercato si dividono in due grandi categorie: On-off e Inverter. Al primo gruppo appartengono prodotti più vecchi ma semplici da usare. Si tratta di apparecchi che hanno un costo inferiore ma anche consumi più elevati. Inoltre tali articoli non assicurano sempre un buon comfort agli inquilini della casa.
Una volta raggiunta la temperatura desiderata, questo tipo di condizionatore si spegne automaticamente per poi riattivarsi quando la temperatura all’interno della stanza avrà subito delle variazioni.
Migliori condizionatori con tecnologia Inverter
Discorso diverso per i condizionatori Inverter che emettono invece l’aria – sia calda che fredda – secondo un sistema più intelligente e che ottimizza i consumi di energia elettrica. Questi apparecchi riescono, infatti, ad assicurare ottime prestazioni pur utilizzando al minimo l’energia. Altra funzione quasi sempre presente in questi tipi di impianti, al di là della deumidificazione, è quella della ventilazione. Questo tipo di opzione è vantaggiosa quando il termometro esterno sale di parecchio e l’afa diventa davvero insopportabile. Si fa a meno di acquistare un ventilatore perché il condizionatore svolge la sua stessa funzione. I climatizzatori inverter sono dotati anche di timer: è possibile programmare l’accensione e lo spegnimento e dunque trovare la temperatura che si desidera al rientro a casa. Per tutte queste funzioni sarà utile studiare il libretto delle istruzioni e ovviamente il telecomando.
I climatizzatori con tecnologia On-Off sono dunque adatti a coloro che non sentono il bisogno di tenere sempre accesi i climatizzatori e che magari vivono pure in ambienti più piccoli. Costano senza alcun dubbio di meno ma lo stesso risparmio non sarà più presente sulla bolletta. I condizionatori con tecnologia Inverter sono invece consigliati per chi intende climatizzare la propria stanza di casa per lunghi periodi. C’è chi lo tiene acceso di notte, chi di giorno per tutti e tre i mesi estivi. Nonostante questi condizionatori restino accesi per diverse ore, i consumi non risultano poi così alti e il risparmio sulla bolletta sarà evidente se paragonata a quella di un appartamento in cui si fa uso di un climatizzatore con metodo on-off.
I consigli per un uso corretto
Il primo suggerimento che vogliamo darvi è quello di fare una scelta che risponda alle vostre esigenze, tenendo conto dei modelli presenti in commercio. I climatizzatori fissi e mobili hanno, infatti, diverse caratteristiche e funzioni che possono rispondere ai vostri bisogni. A voi toccherà fare la scelta giusta tra un prodotto che va fissato in maniera permanente in una zona della casa e un altro con le ruote che potrà essere spostato da una stanza all’altra del vostro appartamento.
Per utilizzare nel modo migliore un condizionatore, installato nella vostra abitazione, bisogna seguire una serie di accorgimenti anche relativi all’accensione e allo spegnimento dell’apparecchio. E’ chiaro che qualsiasi climatizzatore – seppure in maniera minima – incida sulla vostra bolletta. Occhio, allora, a pianificarne sia l’accensione che lo spegnimento, prendendo come punto di riferimento i bisogni di chi vive in casa. Evitate di lasciarlo in funzione quando non c’è nessuno a casa a poter beneficiare della sua azione.
I condizionatori scaricano l’acqua che si condensa: ecco perché solitamente viene utilizzato un contenitore che serva alla raccolta di questo liquido. Per stare tranquilli ed evitare che magari il vostro balcone di casa possa allagarsi, bisogna sempre controllare il livello dell’acqua. Questa può essere utilizzata in casa per interventi di pulizia o qualche volta anche per innaffiare le piante.
Un altro accorgimento importante da tenere a mente quando nella casa in cui si vive è presente un condizionatore è quello di utilizzare un telecomando per gestire al meglio la temperatura nei vari ambienti. Sia l’accensione che lo spegnimento vanno sempre pianificati se intendete migliorare i consumi; la modalità di deumidificazione va inoltre preferita rispetto a quella di raffreddamento.
Il climatizzatore va fissato nei punti strategici di casa. La cosa ideale è collocare l’apparecchio nella parte più alta della parete. Evitate di installarlo dietro mobili e tende in quanto il suo funzionamento potrebbe essere compromesso così come la sua utilità.
I filtri dell’aria vanno sempre controllati e puliti. Con cadenza regolare vanno rimossi e lavati con acqua corrente; in caso di guasto o danni, i filtri dell’aria vanno completamente cambiati. Il loro compito è anche quello di far fronte alla formazione della polvere e dello sporco.
Perché il condizionatore funzioni bene, è necessario isolare gli ambienti che si vogliono rinfrescare o riscaldare. E’ sempre il caso, infatti, di chiudere le finestre o le porte comunicanti delle stanze. Solo così l’effetto del condizionatore sarà totale. Attenzione: la temperatura non va mai diminuita troppo: la selezione dei gradi va effettuata tenendo conto della temperatura esterna.
Non è consigliato abbassare la temperatura del condizionatore oltre i 15 gradi. Lo sbalzo tra la temperatura interna e quella esterna potrebbe essere eccessiva e causarci dei problemi di salute. L’ideale è impostare la temperatura del condizionatore, mettendo cinque gradi in meno rispetto all’esterno.
Migliori condizionatori per la casa
La manutenzione
C’è una particolare manutenzione da fare? Bisogna rispettare degli obblighi così come avviene per le caldaie? Sono alcune delle domande che ci si pone quando in casa c’è un condizionatore. Proveremo a rispondervi in modo chiaro ed esaustivo. La manutenzione va fatta con cadenza periodica, mentre non esistono obblighi di legge per impianti domestici così come avviene invece per la caldaia. I vincoli partono per i condizionatori sopra i 12 KW che sono solitamente apparecchi industriali.
Consigliata una verifica del gas refrigerante nonché la pulizia della batteria per assicurare un’azione più efficiente al nostro condizionatore. La frequenza di tali accertamenti può cambiare a seconda del tipo di utilizzo dell’impianto.
Se il condizionatore non si usa tanto, né in inverno, né in estate, la manutenzione può essere fatta anche a distanza di un paio di anni. Ciò che però non bisogna dimenticare è la pulizia dei filtri: è possibile anche utilizzare acqua corrente e bicarbonato. Questo intervento va fatto almeno una volta l’anno.
Non c’è alcuna distinzione tra l’acqua dell’unità interna e quella dell’unità esterna: l’acqua di condensa può essere utilizzata anche per le pulizie in casa. Da verificare se può essere usata per il proprio ferro da stiro; l’eventuale impiego dipende dall’azienda produttrice.
Ci sono prodotti moderni e più avanzati sul fronte tecnologico che sono caratterizzati da un sistema di autodiagnosi in tempo reale: tale opzione è fondamentale in quanto il climatizzatore segnalerà possibili malfunzionamenti dell’impianto. Presente, sempre negli impianti di ultima generazione, un tipo di protezione che scatta quando si ha un sovraccarico. Automaticamente l’elettrodomestico viene disattivato per scongiurare guasti.
La pulizia
I filtri dei condizionatori vanno puliti ed igienizzati. Dobbiamo sempre evitare che si possa creare un impaludamento dell’acqua: è qui, infatti, che i batteri potrebbero nidificare. Sotto la lente soprattutto la legionella che, per fortuna, non ha una forte diffusione tra gli impianti installati in casa.
La pulizia di questi apparecchi va effettuata soprattutto quando il climatizzatore è stato spento per un lungo periodo. Non possiamo semplicemente pigiare sul pulsante di accensione e metterli in funzione. Ci sono delle regole da seguire per scongiurare rischi per la nostra salute. L’intervento di pulizia più accurato andrebbe fatto al termine della stagione estiva in modo da rimuovere ogni traccia di polvere e sporco; all’inizio dell’estate può andare bene effettuare, invece, un controllo di manutenzione.
Prima di prenderti cura del tuo condizionatore accertati sempre che sia spento. Il primo step prevede la pulizia delle griglie e dei filtri: solo così la qualità dell’aria emessa dall’impianto sarà buona.
Altra zona a cui dedicare tempo ed attenzione è quella del motore esterno del tuo climatizzatore. La pulizia va effettuata soprattutto se tale motore è vittime di intemperie o anche esposto al sole e al maltempo. Se il climatizzatore viene utilizzato in maniera intensa, il filtro va pulito una volta al mese. In questo modo non solo la qualità dell’aria è superiore ma si riducono anche i consumi di energia.
Il livello del liquido refrigerante andrebbe controllato una volta all’anno da un tecnico esperto in materia. Può capitare, infatti, che ci siano delle perdite o anche una variazione di pressione perché il nostro impianto non sia più efficiente. Altro aspetto da non trascurare riguarda anche il sostegno del motore: accertatevi sempre che sia stabile per evitare problemi o possibili cadute. Nel caso stessi pensando di acquistare un nuovo condizionatore, sempre meglio non andare di fretta. Di modelli in circolazione ce ne sono tanti e la scelta va fatta, tenendo conto di quelle che sono le tue esigenze e soprattutto considerando il tipo di abitazione in cui l’impianto andrà installato.
Motore e split
Quando si parla di pulizia del condizionatore, non si fa riferimento soltanto ai filtri. Una zona a cui dare molta importanza in tal senso è quella del motore esterno. Possiamo usare un canovaccio per la polvere e poi un panno umido. Il sapone da utilizzare in questi casi è uno sgrassatore universale. L’intervento di pulizia varia a seconda del livello di sporcizia dell’impianto: se le grate del climatizzatore sono piene di polvere, allora potremmo pure optare per l’uso dell’aspirapolvere. Il motore di un condizionatore deve essere pulito e di certo non può lavorare bene se ci sono sporco, foglie secche e polvere a fungere da ostacolo. La sua pulizia è determinante per non comprometterne l’efficacia. Poi, naturalmente, si passa agli split. Sempre meglio, durante, questi interventi, tenere d’occhio il libretto delle istruzioni. Le griglie possono essere lavate tranquillamente con acqua tiepida e magari con il detersivo che usiamo per lavare i piatti.
Gli split, dopo il lavaggio, vanno asciugati per bene prima di essere posizionati al loro posto. E’ consigliato l’uso di un panno di cotone per rimuovere ogni traccia d’acqua.
Migliori marche
De Longhi
Electrolux
Gli spray igienizzanti: sì o no?
Di spray igienizzanti per pulire il climatizzatore ne esistono di diversi tipi. Ci sono dei disinfettanti che presentano sull’etichetta la scritta “presidio medico chirurgico”. La maggior parte di questi prodotti presenta come principio attivo biocida il benzalconio cloruro. Ci sono poi semplici igienizzanti che però non contengono al loro interno disinfettanti ma soltanto profumi ed alcol. Entrambe le tipologie di prodotti sono consigliate soprattutto per gli impianti industriali e professionali. Eppure al supermercato a tutti sarà capitato di vedere questi spray igienizzanti in vendita anche per gli impianti domestici e di pensare di volerli acquistare per poter pulire a fondo il proprio climatizzatore. Ebbene in casa non sono del tutto necessari.
Con i condizionatori installati in casa, infatti, non si fanno mai i conti con microrganismi pericolosi per la nostra salute. Questo – naturalmente – se si rispettano tutti gli accorgimenti che prima vi abbiamo illustrato sia sul fronte della pulizia che della manutenzione periodica. Discorso diverso per i climatizzatori industriali dove è necessaria una diversa manutenzione.
In casa – se seguiamo alla lettera le indicazioni presenti in questa guida e anche quelle della casa produttrice – basterà lavare i filtri con acqua e sapone o con bicarbonato di sodio per dormire sonni tranquilli. Inoltre c’è da dire che uno spray igienizzante non è comunque efficace contro pollini e acari; meglio utilizzare allora metodi più naturali.
La legionella rappresenta un rischio per i grandi impianti che presentano torri di raffreddamento esterne. In casa non si vengono, infatti, a creare ristagni d’acqua, né c’è la condensa sulle griglie che emettono l’aria con cui si raffredderà o riscalderà l’ambiente domestico.
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Laureata in Medicina Veterinaria, lettrice 'compulsiva' e appassionata di scrittura. Adoro arricchirmi quotidianamente di nuove conoscenze e fornire informazioni utili a chi voglia saperne di più su come arredare casa, scegliere gli elettrodomestici giusti e rendere più efficienti le proprie 'quattro mura'.