Se abbiamo intenzione di comprare un climatizzatore ci troveremo ad avere a che fare con i dati relativi alla potenza di raffrescamento/riscaldamento dell’ambiente, potenza che ormai nell’uso comune è espressa in BTU, ma che nelle schede tecniche è espressa in kW. La guida qui di seguito spiegherà come dovrebbero essere calcolati questi due fattori.
Cosa sono i Kw e i BTU?
Il principale parametro di un condizionatore d’aria è la sua potenza refrigerante, che è espressa in Btu/h (British thermal unit/hour).
- Essa indica la capacità di un apparecchio di cedere o assorbire calore in un’ora di funzionamento, per cui è senza dubbio il dato fondamentale da valutare al momento dell’acquisto.
Per gli apparecchi monoblocco la potenza refrigerante e in media di 7.000-9.000 Btu/h, mentre per i mono split si arriva anche a 14.000 Btu/h. Più un condizionatore è potente e più risulta efficace, ma ai fini della resa sono importanti anche l’ampiezza dei locali, la superficie finestrata e l’esposizione.
- Un condizionatore sottodimensionato può rivelarsi poco conveniente perché per raggiungere la temperatura desiderata starà continuamente in funzione, con consumi elettrici elevati e un più rapido deterioramento,
- mentre una macchina sovradimensionata è incapace di deumidificare l’ambiente perché raggiunge la temperatura impostata troppo velocemente senza eliminare nel frattempo tutta l’umidità.
BTU e kW elettrici
I parametri di cui stiamo parlando si possono catalogare in due tipi:
- gli elettrici: la potenza elettrica (kW elettrici) è legata all’energia elettrica consumata durante il funzionamento del climatizzatore (insomma è quello che pagherai in bolletta): anche quest’energia si misura in kWh.
In una macchina di climatizzazione la potenza elettrica e la potenza termica hanno valori numerici differenti, in generale possiamo affermare che ha un valore inferiore, e ciò dipende dalla tecnologia usata dal climatizzatore e dalla classe di efficienza energetica della macchina.
BTU e Kw termici
I kW termici sono invece quelli legati all’energia termica ceduta o prelevata dall’ambiente. In poche parole, più alta sarà la potenza termica della macchina, più alta sarà la sua capacita dal punto di vista termico.In questo caso il legame tra BTU e kW è abbastanza lineare: 1 Watt (un kW sono 1000 watt) vale 3,4 btu.
Come si calcola la potenza dei Btu che serve?
La potenza frigorifera, espressa in watt, per raffreddare una stanza è data dal volume della stanza moltiplicato un coefficiente, per cui è calcolabile tramite la formula P = K x l1 x l2 x h, dove l1 e l2 sono, rispettivamente,
- il primo ed il secondo lato della stanza espresso in metri, e
- h è l’altezza della stanza espressa in metri.
- Il fattore K è uguale a 25.
Perciò, per una stanza di 3,5 x 5,5 x 2,7 = 52 m3 ho bisogno di una potenza di 1300 W, i quali, sapendo che 1 W = 3,4 Btu/h, possono essere facilmente convertiti in Btu/h moltiplicando per “3,4”, ottenendo 4420 Btu/h.
Questo è un valore medio, per cui se si hanno delle pareti isolate male o delle finestre molto grandi dovete aumentare tale coefficiente di una, due o tre unità. Il risultato ottenuto, per quanto verosimile, è solo indicativo. E’ bene ricordare che ogni stanza ha bisogno di un punto di emissione del freddo, proprio come fanno i termosifoni per il caldo.
Quale potenza serve per refrigerare un ambiente?
La capacità di “sottrarre” da un locale il calore in un’ora di funzionamento, è considerato senza dubbio il dato fondamentale da valutare al momento dell’acquisto di un condizionatore.
Ovviamente i climatizzatori a pompa di calore possono anche scaldare i locali: l’unità esterna invertirà il proprio ciclo di funzionamento, ideale per le “mezze stagioni” ovvero con temperature esterne di circa 8/10° C.
Ci sono molti fattori da utilizzare per calcolare la potenza necessaria:
- l’ampiezza dei locali,
- la superficie finestrata,
- l’esposizione,
- i locali confinanti,
- la tipologia del locale e non da meno
- l’isolamento dell’abitazione.
Ovviamente un locale in classe energetica A necessita di meno potenza rispetto ad uno in classe energetica F.
Per quanto riguarda il calcolo che vi abbiamo illustrato nel paragrafo precedente, nonostante con un pò di impegno sia possibile realizzarlo,è proprio per i motivi elencati sopra è sempre meglio farlo fare a un esperto.
- Inseriti i dati richiesti, per ottimizzare ancora di più’ il risultato, si potrà poi scegliere l’utilizzo che si intende fare dell’impianto: sia che si stia optando per il raffrescamento, sia se si ha l’intenzione di utilizzare l’impianto come unica fonte di riscaldamento.
Conclusioni
Vi abbiamo illustrato la forma di calcolo di Btu e di Kw ma solo un installatore esperto che, dopo un sopralluogo tecnico in loco, può determinare l’effettivo fabbisogno frigorifero/termico di un ambiente e il miglior tipo d’impianto da realizzare.
Un piccolo trucco per migliorare la stima: al risultato finale aggiungete il 10% se il locale è di basso coefficiente di isolamento, se è ben isolato invece detraete il 10%.
Tenete comunque presente che il climatizzatore dovrà essere sempre leggermente sovradimensionato, rispetto al risultato ottenuto, per sopperire alle perdite di rendimento dovute alle estreme temperature esterne che ormai spesso si verificano.